Feudo Disisa, un mito tra storia e leggenda
Un’affascinante racconto si inserisce nella lunga storia del Feudo Disisa, ambientata nell’agro più fertile della Conca d’Oro di Sicilia: qui acqua, sole e terra nutrono i vigneti con effetti straordinari per i vini della cantina.
Gli emiri che dal deserto giunsero in Sicilia furono i primi a decantare le bellezze dell’agro di Conca d’Oro, i profumi delle erbe nell’aria e il corso delle acque che si insinuavano tra i terreni, a nutrire le preziose piante autoctone. In questo luogo ideale, dove oggi nascono i vini Feudo Disisa, fu edificata una masseria che, in epoca ormai normanna, passò sotto la gestione dell’arcivescovo di Monreale. Da quel momento in poi, eccezionalmente, cominciò a ospitare le prime coltivazioni di vigneti, privilegio di cui le altre masserie non potevano godere.
Il primo capitolo di questa storia introduce il lungo legame tra la tenuta di Conca d’Oro e la famiglia Di Lorenzo, proprietaria ancora oggi del Feudo Disisa. Aboliti i privilegi feudali, infatti, la masseria fu acquistata da Nicolò Di Lorenzo e, da allora, divenne il fulcro della secolare attività enologica.
Noto fin dall’antichità per lo straordinario contesto naturale in cui si inserisce, il Feudo Disisa ha originato leggende frutto della fantasia popolare: custodisce un tesoro noto con il nome di ‘Lu Bancu di Disisa’, destinato a rimanere sul posto perché, secondo le credenze, chi prova a trafugarlo non trova la via d’uscita. Chissà se questo non voglia dire che la ricchezza del feudo sta proprio in quel luogo fertile, da cui la famiglia Di Lorenzo trae i frutti della sua fiorente attività vinicola.
L’azienda agricola del Feudo Disisa, dall’alto dei suoi cinquecento metri sul livello del mare, domina tutto il territorio del Belice e dello Jato, a Monreale, e si estende su quattrocento ettari di vigneti che ricadono nell’area delle denominazioni di origine controllata di Alcamo e Monreale e di uliveti nella denominazione di origine protetta di Val di Mazara.
Il patrimonio del Feudo Disisa ha permesso alla cantina siciliana di sperimentare negli anni, e con rilevanti successi, la coltivazione di importanti vitigni nazionali e internazionali, in un contesto dove gli autoctoni hanno dimostrato di dare il meglio di sé. La lungimirante ambizione della cantina gli ha consentito di vantare un eccezionale primato: la coltivazione del più vecchio vigneto di Chardonnay della Sicilia con le cui uve la cantina produce il suo vino di punta, lo Chardonnay Sicilia DOC Feudo Disisa.
Vini Feudo Disisa: protagonisti dalla spiccata personalità
Sarà per via della generosità del terroir, della complicità del clima, della solarità dell’isola e, soprattutto, della dedizione con cui i vignaioli del Feudo Disisa si occupano della cura dei vigneti, i vini creati dalla tenuta di Monreale sono portatori di inconfondibili nuance.
La collezione di vini Feudo Disisa si divide in Territoriali, Cru, Krysos e Tesori: ogni etichetta rivela tratti distintivi rintracciabili nelle caratteristiche varietali di ogni vitigno impiegato nella produzione e nella spiccata capacità della cantina di esaltarne le qualità.
Tra i Territoriali spicca fra tutti il vino Feudo Disisa Chara, noto ai più per la sua capacità di esprimere con uno stile autentico e innovativo il carattere siciliano delle uve Catarratto e Inzolia. Di pari energia e creatività, sono i vini Adhara, Grillo e Nero d’Avola, perfetti per impreziosire i pasti quotidiani con qualità e intensità.
I Cru includono le etichette della cantina prodotte a partire dalle uve dei vigneti del Feudo Disisa da cui prendono il nome: Vuarìa, Roàno, Tornamira e Terre delle Fate identificano i vini e le terre da cui traggono origine le uve. La scelta è dettata dal fatto che, ai sensi, questi vini trasmettono incomparabilmente le qualità del terroir che li identifica.
Anche il vino Krysos prende il nome dall’antico villaggio in cui crescono le uve Grillo che, grazie alla vendemmia tardiva, offrono dolcezza e aromi squisitamente mediterranei al caratteristico sorso.
Infine, i Tesori della cantina: il Catarratto Lu Bancu, dal nome che la leggenda attribuisce al tesoro nascosto nell’antica masseria, e il Perricone Granmassenti, due vini Sicilia DOC frutto di un’originale interpretazione dei vitigni, che restituiscono al palato sensazioni insolite e intriganti.
Degustare i vini Feudo Disisa è un po’ come immergersi nelle atmosfere leggendarie ambientate della suggestiva Conca d’Oro: profumi e sapori riconducono in un attimo in quelle terre preziose di frutti eccezionali.