Cottanera: vini dalla linfa vulcanica
Il nutrimento dell’Etna si insinua tra i vigneti di famiglia, dove passato, presente e futuro si incontrano in un percorso ricco di tappe di successo: a ognuna corrisponde un vino Cottanera dal nome risonante.
Lungo la riva del fiume Alcantara, che scorre alle pendici dell’Etna, sorge la cantina Cottanera, una delle realtà più interessanti nel panorama enologico siciliano. La sua viticoltura di frontiera l’ha resa protagonista del territorio con una produzione di vini dalla forte identità vulcanica. I vigneti si ramificano sul suolo lavico del versante nord dell’Etna, a 700 metri di altitudine; ciò permette alle uve di accogliere quelle caratteristiche che rendono i vini Cottanera così singolari e diversi dal resto della produzione siciliana.
L’antico borgo rurale che dà il nome alla cantina delimita i cento ettari di vigneti di famiglia, in un angolo suggestivo e ricco di fascino dove una volta sorgeva un noccioleto e dove oggi si svolge l’intera filiera produttiva, dalla coltivazione all’imbottigliamento. In questo prezioso scenario il passato, il presente e il futuro si sintetizzano in una visione innovativa e lungimirante che fa della tradizione un valore imprescindibile intorno a cui definire l’identità dei vini Cottanera.
I primi vitigni ad essere coltivati in queste terre nere e prosperose di sentori eccezionali sono stati gli internazionali, particolarmente inclini a fare proprie le caratteristiche di un terroir singolare e a trasformarle in un sorso di vino straordinario. Ancora oggi questi vigneti sono protagonisti della produzione di alcuni dei vini di punta della cantina, come il tanto apprezzato Nume Cottanera, un blend di uve Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc elegante, intenso ed equilibrato. È l’egregio risultato di una lavorazione curata nei minimi dettagli: 25 giorni di macerazione a contatto con le bucce, fermentazione a temperatura controllata con continui rimontaggi e follature seguita da un passaggio in carati di rovere francese, affinamento in barrique di rovere per circa 14 mesi e, infine, in bottiglia per altri sei mesi, quanto basta a raffinare le interessanti proprietà organolettiche del rosso Nume Cottanera.
Nel corso degli anni la produzione si è estesa fino a concentrarsi sugli storici vitigni autoctoni dell’Etna: il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio e il Carricante. Dalla lavorazione di queste uve natie, immancabili protagoniste dalla forte identità vulcanica, nascono alcune delle etichette più pregiate della cantina. Nomi risonanti nel panorama dei vini di Sicilia sono senz’altro i vini Cottanera Etna Rosso ed Etna Bianco: due versioni Etna DOC frutto di una lavorazione minuziosa che dona al calice varietà di aromi e sapori insoliti e rari, per un sorso di indiscutibile spessore.
Altro protagonista di questo filone produttivo è il Barbazzale Cottanera, nelle versioni rosso e bianco: il primo è la sintesi di uve Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio e il secondo di uve Catarratto e Viognier. L’etichetta del Barbazzale è stata la prima a fregiarsi del riconoscimento Etna DOC, dando inizio a una produzione di vini dalla forte identità vulcanica complici del grande successo della cantina dell’Etna.
Tante sono le tappe produttive di questo percorso verso il successo che ha reso una piccola cantina a gestione famigliare degna rappresentante nel mondo del sapore autentico dei vini del vulcano. A ognuna corrisponde un’etichetta su cui il nome Cottanera risuona come garanzia di qualità.