Dettori: spirito semplice, tradizionale, sardo.
I vini della cantina Dettori rappresentano l’essenza dei terroir della Sardegna. Etichette libere di esprimere sé stesse, senza vincoli commerciali, protagoniste della rinascita della regione.
L’azienda Dettori affonda le sue radici nelle prolifiche terre della Romangia, area ricca e dinamica della Sardegna, situata tra Castelsardo e Sassari. Questa zona racchiude il 3% del parco vigneto della regione, che ammonta in totale a 26.000 ettari; in Romangia sono presenti ormai centinaia di piccoli produttori di uva e vino: i primi vendono uva ai vinificatori sardi e italiani, mentre i secondi producono vini che vendono sfusi entro sei mesi dalla vendemmia.
La cantina Dettori nasce in una terra in cui il vino è presente da più di 3000 anni. I paesaggi racchiudono una lunga storia di viticoltura e allevamento, il tutto abbracciato da numerosi ruderi romani, medievali e aragonesi. La zona di Sennori è immersa nella macchia mediterranea e si sviluppa alle pendici di una collina, tra le forti raffiche di maestrale e la lieve brezza del golfo turritano.
Il prestigioso cru della famiglia Dettori: Badde Nicolosu
Una micro-area della Romangia, un territorio pervaso dalla passione per la terra, racchiuso in un anfiteatro naturale sulle alte colline nel Comune di Sennori. Il cru Badde Nicolosu è la sintesi della vita contadina degli anziani del luogo, tramandata per generazioni fino ai giorni d’oggi. A un’altitudine di 250 metri sul livello del mare, su terreni in prevalenza calcarei: è in queste distese bianco panna che crescono alberelli sardi, senza irrigazione, con una fittezza tra le 5000 e le 7000 piante per ettaro. A Badde Nigolosu viene preservato e trasmesso il secolare connubio tra il popolo e il suo ambiente, plasmati l’uno al fianco dell’altro nei territori della Romangia.
La famiglia Dettori sente forte la responsabilità di consegnare alle generazioni future una terra sana e fertile, senza imporre ai campi coltivati, tecniche e tecnologie dell’agricoltura più moderna. Il buon senso agronomico accompagna ogni scelta dell’azienda, dalle terre ricche di humus, ben drenate e ben strutturate, fino alla singola pianta che cresce in maniera ottimale, con l’aiuto del nutrimento naturale proveniente dalle sostante organiche del terreno.
La cantina Dettori ha uno stampo classico, coinvolta unicamente nella produzione di vino e non in visite guidate o viaggi sensoriali al suo interno. Una struttura costruita totalmente interrata, dopo anni di analisi e osservazioni. Lo scavo, lasciato aperto per tre stagioni invernali, è stato studiato per ritagliare una parte dell’azienda alla vinificazione e un’altra alla maturazione in bottiglia. Pur trovandosi sottoterra, fino agli ultimi bagliori del tramonto, è possibile osservare tutto il processo di trasformazione dell’uva, dal mosto fino alle numerose bottiglie in posa per l’invecchiamento.
Vini Dettori: il segreto è nella tradizione
I vini della cantina sarda Dettori vengono prodotti nei vigneti storici della famiglia, con una produzione annua che va dalle 20.000 alle 45.000 bottiglie. Ogni singola annata è stata in grado di rappresentare l’essenza del terroir di Sennori, vini liberi nell’esprimere se stessi, liberi di raccontare il sapore di una semplice spremuta d’uva fermentata. Nessuna logica commerciale e di marketing ha mai spinto gli interessi dell’azienda in una direzione ben precisa, nessun vino è stato studiato e confezionato ad arte per la commercializzazione nel mercato che conta.
I ricchi terroir della Sardegna danno vita a numerose etichette Doc. Ma, perché l’azienda Dettori ha deciso di non utilizzare questa celebre denominazione? Un esempio è il Cannonau di Sardegna Doc prodotto da diversi vigneti della regione. Quante diversità potranno esserci tra i Cannonau prodotti in zone distanti centinaia di chilometri? Le denominazioni Doc-Docg nascono con nobili spiriti, ma negli anni i vini sono stati venduti più perché “Doc” e non per stima e fiducia nel produttore che realizza etichette di qualità. Per questo motivo la famiglia Dettori ha deciso di avvalersi di una denominazione ben delimitata: il Romangia Igt.
I terroir di Sennori hanno sempre regalato prodotti dall’alto valore qualitativo. Ne è una prova la vicenda storica del re sardo Mariano I De Thori che aveva una forte passione per il prezioso nettare, tanto da costringere la madre a ricorrere a fatture pur di distoglierlo dal bere vino. Una volta guarito dalla sua dipendenza, Mariano si ammalò per l’acqua (infetta) bevuta in eccesso per salvarsi dal suo vizio.
La filosofia della cantina Dettori è racchiusa nelle semplici parole espresse da Alessandro Dettori: “Io non seguo il mercato, produco vini che piacciono a me, vini del mio territorio, vini di Sennori.”