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Guidalberto Tenuta San Guido: sentori di Merlot tra “cipressi alti e schietti”

Il Guidalberto nasce dalla volontà della Tenuta San Guido di testare un vino diverso. È una sperimentazione che avviene tra edifici storici, territori suggestivi e versi poetici.

Guidalberto Tenuta San Guido: sentori di Merlot tra “cipressi alti e schietti”

Inizia tutto dal Merlot. Anni fa la Tenuta San Guido adotta il vitigno francese: qui, tra 13 kilometri di splendida Maremma tra Livorno e Grosseto, il Merlot trova un habitat più che favorevole in termini di resa delle uve e di qualità del vino. A fargli compagnia il Cabernet Sauvignon, anch’esso selezionato per il progetto della Tenuta. Quale? Quello che ha dato vita a un vino nuovo rispetto al più famoso Sassicaia, il Guidalberto.

Guidalberto è un rosso giovane, promotore di innovazione. Ne parla il nome, in onore di Guidalberto della Gherardesca, antenato dei proprietari della Tenuta San Guido. Nei primi anni dell’800, quest’uomo piantò il famoso Viale dei Cipressi di Bolgheri: come lui fu pioniere di un’agricoltura moderna, così il vino diventa precursore di sperimentazione. La Tenuta, infatti, ha introdotto la coltivazione di Merlot esclusivamente per produrre il Guidalberto, con la volontà di testare un vino diverso, più giovane, da offrire agli appassionati.

Del Guidalberto è facile apprezzare il bouquet e il gusto pieno: frutti di bosco e piante mediterranee richiamano le naturali fragranze della Maremma; il sapore potente e persistente avvolge soavemente il palato. Guidalberto è un rosso universale. Adatto a ogni occasione e stagione, accompagna bene piatti importanti come sughi di carne, pietanze a base di selvaggina, salumi e formaggi.

Il Guidalberto è sperimentazione ma anche certezza. L’affidabilità di un clima influenzato dal mare e di un territorio speciale per la complessità del vino contribuisce a una bassa resa di uve per ceppo, per un prodotto finale sempre di altissima qualità.

La Tenuta San Guido tra storia, territorio e versi

La Tenuta San Guido produce il Guidalberto per la prima volta nel 2000. Da allora questo vino è, accanto al Sassicaia e a Le Difese, protagonista di una triade perfetta. Nel catalogo della Tenuta San Guido c’è tutto: voglia di inventare, capacità di conservare e, soprattutto, riconoscenza e rispetto verso quella parte di Maremma tanto cara  non solo ai vignaioli. A Bolgheri e al famoso Viale dei Cipressi fa riferimento il celebre componimento di Carducci, "Davanti San Guido". Il viale, lungo circa 5 kilometri, collega il centro storico di Bolgheri all’Oratorio di San Guido, un edificio del 1700, situato nell’area della Tenuta.

Questa incantevole atmosfera e la storia hanno una parte considerevole nella coltivazione delle uve e nella produzione dei vini. L’area di Bolgheri è, infatti, tra le più accreditate in Italia per i grandi vini, un territorio fatto di numerosi suoli, risorse ambientali e vinicole. Nella Tenuta San Guido le zone dedicate alla coltivazione delle uve si suddividono e distinguono in base alle caratteristiche di esposizione e composizione del terreno. Molti vigneti sono in collina, altri più vicini al mare. Le cantine della Tenuta, inizialmente solo a Castiglioncello di Bolgheri, sono state estese lungo il Viale dei Cipressi, vicino all’Oratorio di San Guido. 

Così, tra edifici storici e versi, vigneti e personaggi illustri, la Tenuta San Guido è lontana dall’essere una semplice azienda agricola. E il suo Guidalberto lontano da un semplice vino rosso. Provare per credere…

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